Blog

Il cardinal Martini, Ignazio di Loyola e il “pensare positivo”

Tempo fa mi è capitato di dover cercare qualcosa a proposito del Parkinson e nel sito www.parkinson.it mi sono imbattuta in un articolo scritto dal cardinal Martini: mi aveva molto colpita la serena lucidità con cui parlava della sua esperienza, con toni di profonda umanità e senso di condivisione. Me ne sono ricordata sentendo della sua morte i giorni scorsi e sono andata a ripescarlo. Anche nell’affrontare la malattia emerge la statura morale di questa grande figura della Chiesa di cui già si avverte l’assenza, e tanto! Ma credo che i “suggerimenti” che emergono dall’articolo possano servire a molti, o perlomeno  alle persone – come la sottoscritta – più portate a vedere, in primis, l’aspetto negativo delle cose e quindi soggette a scoraggiamento, demotivazione, stanchezza esistenziale… Martini parte affermando l’importanza del “pensare positivo” in tutti gli aspetti della vita, anche nelle malattie, e racconta come ha cercato di “attivare le difese” e “passare al contrattacco”.

Il cardinale porta alla ribalta così un “libretto poco conosciuto”, scritto nel 1500 da sant’Ignazio di Loyola: “Esercizi spirituali”, che dedica alcune pagine agli stati d’animo positivi e negativi e a suggerimenti pratici su come comportarsi nelle fasi “off” e “on”.

Mi colpisce la straordinaria attualità dell’esperienza di Ignazio di Loyola, messa in luce dal cardinal Martini che l’avvalla e la potenzia con la sua vicenda personale. Vi invito a leggere l’articolo per intero: “L’esperienza del cardinal Martini: pensare positivo”.

 

Molto bello, a mio parere, il punto in cui parla dell’importanza dell’uso della musica e della sua preferenza per Mozart: “infatti Mozart esprime mirabilmente, con brillantezza ed energia, la letizia del cuore umano e stimola a superare le fatiche, i blocchi, le difficoltà a muoversi. In particolare quando è necessario camminare, fare esercizio di deambulazione, la musica di Mozart aiuta a marciare a passo di musica e a superare tutte le remore e le difficoltà che tendono a bloccare o ad appesantire la marcia.”

Seguo il consiglio, sono tempi in cui la “marcia” delle giornate si fa pesante e rischia a volte brusche fermate. Ascolto Mozart e soprattutto mi rimetto con energia sul pentagramma dell’esisstenza, a marciare a passo di musica.

 

Related Posts