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La foresta dei Giusti

La giovanissima protagonista del film  «Storia di una ladra di libri», uscito recentemente, affermava in un’intervista che aveva conosciuto e compreso la sofferenza del popolo ebraico calandosi nel suo personaggio e si era resa conto di quanto è importante che la sua generazione sappia cos’è stato l’Olocausto, perché mai più si ripeta un simile abominio.

Per questo, il Giorno della Memoria. Per ricordare e onorare le vittime e per lanciare un monito a tutto il pianeta: mai più! Ban Ki-moon oggi diffondeva un messaggio tutt’altro che ovvio: le Nazioni Unite furono fondate per impedire che orrori come l’Olocausto si ripetessero, invece tragedie come quelle della Cambogia, del Rwanda, di Srebrenica… hanno dimostrato che il veleno del genocidio continua a colpire… dunque è necessario, urgente mettersi in allerta davanti a qualsiasi ideologia estremista, qualsiasi forma di intolleranza o discriminazione, in qualunque parte del mondo si produca.

Gariwo, acronimo di Gardens of the Righteous Worldwide, la onlus nata nel 1999 con sede a Milano e attività internazionale, oltre a far accrescere e approfondire la conoscenza e l’interesse verso le figure e le storie dei Giusti, ha anche lo scopo di creare Giardini dei Giusti nel mondo. In Bosnia, il nome è Gariwosa, e si pone come obiettivo l’identificazione e la valorizzazione di quei personaggi che si spendono per il dialogo e la riconciliazione tra le etnie che si erano contrapposte nelle guerre jugoslave. Anche a Kigali, in Rwanda, è sorta col nome di Garirwa, fondata da una sopravvissuta.

Non credo sia esagerato dire che ogni nazione ha il suo giardino dei giusti, che si unisce agli altri in una foresta che attraversa la terra. Fermiamoci, e non solo oggi, a riflettere davanti a questi giardini, lasciamoci interrogare dalla vita di questi giusti e decidiamo quale tipo di mondo da questo momento vogliamo contribuire a costruire. Non restiamo ai margini, non deleghiamo ad altri le responsabilità, perché, come dice Elie Wiesel: “L’opposto dell’amore non è odio, è indifferenza. L’opposto dell’arte non è il brutto, è l’indifferenza. L’opposto della fede non è eresia, è indifferenza. E l’opposto della vita non è la morte, è l’indifferenza.”

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