Blog

Stephen Sutton, quando “la rete” rende migliori

Se n’è andato nel sonno, Stephen Sutton, il ragazzo inglese di 19 anni che di fronte a un crudele cancro che lo ha colpito 4 anni fa, non si è mai arreso. Sognava di studiare tanto  e poter cambiare il mondo diventando un bravo medico, ma – così scriveva in rete – alla luce delle circostanze attuali, ho deciso di essere più ‘pratico’.

Sapeva che la malattia non gli avrebbe dato molto tempo e così ha voluto utilizzare tutto quello che gli restava per arricchire la sua vita e soprattutto migliorare quella di tanti,  adolescenti come lui, colpiti dal cancro.

Ha fondato un’organizzazione, la Teenage Cancer Trust, e si era posto come meta la raccolta di 10.000 sterline; grazie ai social networks che hanno contribuito a diffondere la sua idea, ha ampliamente superato il suo desiderio, arrivando a raccogliere oltre 3 milioni di sterline.

È stata sua mamma ad annunciarne la morte, stamattina su Facebook, sulla pagina che Stephen aveva aperto per aggiornare amici e fans della raccolta dei fondi e anche della sua malattia.

«Sappiamo tutti che non potrà mai essere mai dimenticato, il suo spirito continuerà a vivere in tutti quelli che l’hanno conosciuto», ha scritto, col cuore rotto dal dolore, ma orgogliosa del suo Stephen.

In questi giorni, qui in Spagna, un episodio ha scatenato in alcuni social network, o meglio in alcuni users che vogliono cavalcarli da padroni, il peggio dell’essere umano, fino all’apologia del delitto. Stasera, davanti alla foto di Stephen, sento di nuovo che “la rete” può mostrare anche e soprattutto il meglio delle persone. E in questo caso, aiutarci tutti ad essere migliori.

Related Posts