È una delle frasi forti con cui Save the Children promueve la campagna contro la mortalità infantile che in spagnolo si chiama “Todos contamos para salvar vidas”, in Italia conosciuta come “Every one”. A questa emergenza cronica, da settimane, anzi da mesi si è aggiunta quella siriana.
Più di un milione e mezzo di persone ha dovuto abbandonare le proprie case, migliaia si sono rifugiati nei paesi vicini, ma si calcola che il numero di quelli rimasti in Siria sia dieci volte superiore e le associazioni umanitarie non hanno accesso al paese per portare l’aiuto necessario. In tutto questo, i bambini pagano il prezzo più alto; quelli costretti a fuggire, spesso si sono dovuti separare dal loro nucleo familiare, a volte anche durante il viaggio. Tra i rifugiati, i bambini rappresentano più della metà e molti non sanno cosa sta succedendo ai loro fratelli, genitori e familiari. Sono i più vulnerabili tra i profughi, più esposti ai rischi di violenze, abusi e malattie.
Save the Children riesce ad operare in diverse aree della Giordania e del Libano, nei 14 «Spazi a Misura di Bambino» realizzati nei campi profughi del Libano settentrionale e nella valle di Baak, e nei 12 presenti nel campo profughi di Za’atari in Giordania. Sono migliaia i bambini assistiti quotidianamente; a questo si aggiungono i programmi per l’inserimento del maggior numero possibile di bambini rifugiati in attività scolastiche ed educative locali del Libano e della Giordania, con la risistemazione e l’adeguamento in alcuni casi delle strutture scolastiche esistenti e la fornitura di materiali scolastici.
Alle famiglie rifugiate vengono distribuiti vestiti, kit igienici e per il parto, coperte e voucher per l’acquisto di cibo, e, in alcune aree, viene fornita assistenza medica attraverso cliniche mobili. Save the Children invita urgentemente a moltiplicare gli sforzi: si prevede un afflusso più intenso di rifugiati e bisogna pensare all’inverno che arriverà con il freddo ei conseguenti rischi per la salute. La proposta è chiara: “Con 24 euro puoi fornire vestiti e una coperta per tenere al caldo tre neonati, mentre con 45 euro è possibile fornire un kit contenente sapone, pannolini e tutto ciò che serve per l’igiene di cinque bimbi.” Il “come” è spiegato nel sito di Save the Children.
Siria – Más de un millón y medio de personas han sido obligadas a dejar sus hogares por el conflicto y precisa ayuda inmediata. La ayuda no llega por falta de acceso a la población.
El número de personas desplazadas internamente (IDP, en sus siglas en inglés) dentro de Siria supera ahora en 10 veces al número de personas refugiadas en países vecinos.
Mike Penrose, director de Acción Humanitaria de Save the Children, declara: “Existe el peligro de que las personas desplazadas dentro de Siria sean olvidadas o dejadas de lado.
La violencia y las duras restricciones de acceso humanitario se traducen en cientos de personas en peligro, especialmente las mujeres embarazadas, los niños y las personas mayores. Se les han cortado el suministro de servicios esenciales y muchos no tendrán suficiente para comer ni beber. Necesitamos urgentemente entrar dentro de Siria y ayudarles.”
(fuente y foto: Save the Children)