La fuerza de las historias

«Il bene torna indietro»

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Autostrada Trieste­Udine, una sera gelida di gennaio. Gloria P. chirurgo d’avanguardia, sta tornando a casa sua, sulle colline udinesi, dove l’aspettano marito e figli. Dopo una giornata stressante in sala operatoria, non vede l’ora di arrivare. Superato un furgone, all’improvviso la sua auto non risponde più ai comandi: in un attimo, a centotrenta all’ora, viene proiettata sul muro di contenimento del costone carsico che la respinge poi sul gard-rail opposto. Una serie impressionante di carambole prima che il mezzo, ridotto ad un mucchio informe di lamiere, si arresti. Si diffonde subito un temibile odore di benzina. «Qui finisco arrosto», racconta di aver pensato Gloria, che capisce subito di esser restata viva per miracolo. Invece no, niente arrosto per stavolta, grazie anche all’immediato intervento del personale dell’Aci.

Ma ci vorranno quattro ore prima che Gloria possa esser liberata dalle lamiere. Per tutto questo tempo, una ragazza le sta vicino: le dice parole di conforto, le asciuga il sangue lavandole il viso e le mani, poi, una volta che Gloria si rimette in piedi le dice: «Ti porto a casa io, tanto sono di strada».

«Era una ragazza sui 20-25 anni, vestita come ne vedi tante al supermercato o sui gradini dell’università, jeans e scarponi grossi, guidava sicura un’auto del tutto scassata», ricorda Gloria. «Stordita com’ero, ferita, gelata, scarpe e abiti a pezzi, ho creduto in un primo tempo che fosse una dipendente del soccorso stradale». Ma 90 chilometri dopo, al cancello di casa, scopre che non è così: «Ero solo una che passava e ha visto il tuo incidente». Solo il tempo di chiederle: ma perché hai fatto tutto questo per una sconosciuta come me? «Perché il bene torna indietro» risponde la ragazza prima di sparire nel buio della notte.

“Una storia che mi ha cambiato, dice Gloria, vorrei almeno sapere come si chiama questa ragazza. Ma forse non è questa la cosa più importante”.

Ciò che più conta è che questa ragazza c’è. E crede che il bene esiste, anche in una gelida sera di gennaio, sull’autostrada Trieste-Udine.

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