Non sono ottimista di natura, mi è più facile e istintivo vedere prima di tutto il lato faticoso delle cose: lavoro, piccole-grandi situazioni del vivere quotidiano, impegni a lunga scadenza, nuove sfide a cui far fronte… Quante volte mi è venuto e mi viene da dire “non ce la faccio, non ci arrivo”, poi, è bastato provare a cambiare il paio di occhiali scurissimi – quelli che in pieno giorno ti fanno vedere grigio anche un cielo azzurro – con uno che ti permette di vedere quanto sono belli i colori, per rendermi conto che l’impossibile non era poi tale, che si poteva abbordare e anche navigare. La vita continua a insegnarmi che spesso , di fronte a qualcosa che devo affrontare e mi appare come una montagna inaccessibile, devo solo provare a cambiare punto di vista, a guardarla da un’altra prospettiva. Trasformare la difficoltà in un’opportunità: non è un facile e gratuito slogan, è un altro modo di intendere la vita. E non parlo solo dei momenti culmine, delle grandi decisioni, parlo di cose spicciole. Esempio: il mio capo chiede di terminare un lavoro entro una determinata scadenza; reagisco d’istinto: “non si può!”. Il ‘capo’ piega: “dimmi tu allora per quando”. Resto spiazzata… ho rovesciato i termini della questione e soprattutto del mio rapporto di lavoro con chi alla fin fine è responsabile della ‘produzione’. Comincio col rivedere il mio modo di impostare il lavoro, l’orario; scopro dove e in che modo posso guadagnare tempo, prendo coscienza che una ‘fiala’ di volontà è il ricostituente perfetto che mi inietta energia e fantasia… Non era impossibile, è bastato forzare solo un pochino i limiti e ce l’ho fatta. Non sapevo di contenere queste possibilità. E in più, provo una grande soddisfazione, mi sento migliore dopo aver sprigionato un guizzo di creatività.
Potevo restare nella mia miope visione, invece ho fatto un balzo fuori dalla mediocrità. Ci abbiamo guadagnato tutti, e io per prima.
Ah, la foto l’ho trovata qui… a volte non è così folle scambiare sopra e sotto, è solo questione di punto di vista!