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La vita degli altri

Oggi vorrei commentare un fatto che mi è capitato, non merita il silenzio, soprattutto perché questo è l’unico mezzo che ho per rivolgermi alla persona – o alle persone – che mi hanno tirato uno scherzo di cattivissimo gusto. Scherzo è un eufemismo, perché mettere un virus, un troiano, dentro il mio blog in modo da farlo sparire da Google è un’autentica cattiveria. I «sintomi» fanno capire che l’attacco è stato intenzionale, ma voglio lasciare un margine (piccolo) di dubbio e pensare che  la sottoscritta sia stata estratta a sorte dal «cervellone» che ha ideato la bravata per mettere a prova il suo ingegno. Chissà… forse pensava di concorrere per il Premio Ignobel e ha fatto una prova con un pesce piccolo come me… A questa persona – che peraltro farebbe bene a riversare su altri obiettivi il contenuto della sua scatola cranica – dico che questo blog non è un divertimento, ma  una delle  cose che porto avanti come lavoro; traduzione: mi serve per guadagnarmi il pane, quindi attenzione perché su questo qualsiasi persona dotata di un minimissimo di buon senso non si azzarderebbe a scherzare. Mi chiedo allora :  a chi e perché dà fastidio che cerchi di raccontare storie positive, fatti all’insegna della speranza, azioni di solidarietà, belle notizie che sollevino gli animi?

Qualche giorno dopo l’attacco del troiano, anche un mio indirizzo di posta elettronica è stato sconquassato… Casualità?

L’impressione che resta è quella di chi si trova i propri cassetti frugati, dove peraltro non ho nulla da nascondere, a differenza dell’autore dello «scherzo» che invece si crede sicuro dentro l’anonimato della sua trincea informatica. Ho sempre creduto nel dialogo tra le diverse idee e convinzioni, nel confronto come possibilità di crescere e di costruire. Ma credo che questo sia un linguaggio incomprensibile per il mio interlocutore. Chiedo solo una cosa: nel blog spesso parlo della vita degli altri e cerco di farlo avvicinandomi in punta di piedi, con rispetto e delicatezza; credo che anche la mia vita meriti lo stesso rispetto.

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