I gioielli della tradizione beduina sono in argento, rame, alluminio e pietre dure; nella “civiltà della tenda” erano le donne a produrli, assieme a ricami e manufatti a telaio, attività che nel tempo si sono estinte. Le ragazze delle comunità beduine Jahalin che abitano alla periferia di Gerusalemme, in un’area sotto il controllo israeliano, conoscono bene questi gioielli perché le loro nonne li portano al collo. Ma forse fino a non molto tempo fa non immaginavano che si sarebbero trasformati per loro in un’opportunità di lavoro e di riscatto sociale. Proprio in quell’area è sorto infatti un progetto dell’associazione “Vento di Terra” dal nome “La Tenda del Gioco”; dentro il progetto è nata ad Anata una cooperativa femminile non profit specializzata in gioielleria artigianale beduina, Silver Tent. L’attività è seguita dagli operatori di “Vento di terra» e si avvale del supporto di stilisti ed esperti italiani del settore. I gioielli sono distribuiti nel mercato locale, ma arrivano anche in Italia attraverso il circuito del commercio equo e solidale. (leggi anche su Altreconomia)
Una micro-impresa che ci auguriamo cresca rapidamente e si moltiplichi, per dare a un maggior numero di donne beduine l’opportunità di consolidare il loro ruolo sociale. Una parte del ricavato delle vendite infatti permette ovviamente di retribuire il loro lavoro, ma il resto è destinato a finanziare servizi educativi per i bambini e le bambine Jahalin.