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Experimentar para no quedarse obsoleto

Una frase captata con mezzo orecchio, ieri mentre sparecchiavo e la tv era accesa, che mi ha ferito il timpano della sensibilità. Quelle frasi che ti soffiano addosso una folata d’aria fresca, necessaria non tanto e non solo per il clima decisamente estivo che ormai ci accompagna (almeno qui in Andalucía), quanto per ossigenarsi i polmoni intasati dalle falsità e dal relativismo imperanti.

«Experimentar para no quedarse obsoleto»: sperimentare, provare… pena: rimanere superati, vecchi, inattuali… Ma intendiamoci: non si tratta di essere alla moda esibendo un nuovo look, di seguire l’ultima corrente (politica, di pensiero o giù di lì). No, a mio modo di vedere si tratta di ben altro: un atteggiamento di fondo nell’affrontare l’esistenza. Ci riguarda tutti dunque: giornalista, operaio, politico, impresario, sindacalista, studente, casalinga, pensionato… a qualunque età. Le applicazioni pratiche? Al lavoro: non limitarsi a portare  a termine (e magari lo si facesse sempre!) il proprio «compitino»; essere propositivi, non accontentarsi di un piccolo risultato raggiunto, ma accettare la sfida di risolvere una questione pendente da tanto tempo ad esempio… In cucina: usare la fantasia per preparare un piatto che stuzzichi l’appetito e faccia vivere l’ora di pranzo e di cena come vero riposo… In parlamento: essere propositivi (con intelligenza e concretezza) soprattutto se all’opposizione, e non abbarbicarsi a ideologie ormai superate fingendo di non vedere che il mondo è cambiato.

Si potrebbe continuare. Potreste continuare voi. Sicuramente sembrerò ingenua, ma sono convinta che il malessere di cui soffriamo abbia una causa di fondo: abbiamo perso il senso della vita, la grandezza del vivere accogliendo l’istante che si affaccia al nostro davanzale offrendoci qualcosa: facile, difficile, bello, brutto, doloroso, gioioso… ma sempre VITA. Stendiamo la mano allora per afferrralo e guardiamo dove ci vuole portare: un’idea prima o poi ci verrà; e se muoviamo la prima pedina, la partita è aperta, e altri possono entrare nel gioco. Provare, sperimentare, innovare… Non per forza, con gusto! L’importante è non stare fermi: allora sì, si diventa obsoleti, anche a ventanni.

Ah, dimenticavo: la frase che mi ha colpita (se non testuale perlomeno come atteggiamento) è attribuita a Raffaello, di cui il museo del Prado di Madrid offrirà a breve una mostra. Gli si può credere, no?  

 

 

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