Passavo in macchina ieri davanti a un cimitero: un chiosco di fiori e tanta gente che entrava ed usciva. Il pensiero è corso a quella tomba – la più cara al cuore perchè accoglie chi mi ha dato la vita – sulla quale avrei voluto sostare, in un dialogo muto e intensissimo. Non mi era possibile farlo fisicamente, ma non mi sentivo lontana. Forse perchè sento mia madre presente, vicina. Anche il suo ultimo respiro, quello che l’ha portata oltre la “Porta” è stato sereno, rassicurante per me che lo raccoglievo.
“Le madri amano anche quando muoiono”, mi diceva un amico in quelle ore. Sì, mia madre mi ha amato anche in quel momento, scivolando via leggera, quasi a non voler disturbare, a dirmi che stessi tranquilla perchè era arrivata a destinazione. E quel corpo che pian piano diventava freddo e rigido non mi parlava di morte, mi parlava di “vita”, lasciandomi il profumo di tutto ciò che di bello mia madre nei suoi 86 anni aveva potuto esprimere e realizzare. Ed è ciò che di lei resta e resterà per sempre.
Mi tornava alla mente quando, adolescente, mi sembrava impossibile vivere e lottare per poi vedere in un attimo che la morte avrebbe cancellato tutto. Un bisogno di eternità che mi ha sempre accompagnata e che m’insegue (per fortuna!) dovunque vado.
Sentivo che mia madre ce l’aveva fatta. E nell’ora della morte mi dava il coraggio di vivere, di più: di amare la vita.
Il coraggio di amare la vita
02
Nov