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26 marzo, giornata mondiale della lentezza

Non sapevo di questa “giornata”, me ne sono accorta per un tweet – tra l’altro a sfavore – che ho letto un po’ distrattamente senza capirne del tutto il senso dovendo “correre” per riuscire a finire un lavoro… (¡) Ora sono finalmente andata a ripescarlo e ho scoperto questo appuntamento promosso dall’associazione «L’arte di vivere con lentezza» Onlus. Interessa non solo le maggiori città italiane come Bologna, Firenze, Milano, Roma e gli altri grandi capoluoghi, ma anche centri minori e capitali europee e mondiali come Londra, Parigi, Tokyo e Washington. “Un piccolo/grande momento di riflessione per raccogliere le forze, sorridere e voltare pagina, contribuendo a rivoluzionare il nostro mondo dalle fondamenta” sottolinea il presidente dell’associazione, Bruno Contigiani.
Non lasciatevi ingannare dalla parola “lentezza”, infatti il motto è “rallentare quando possiamo, correre quando dobbiamo”, quindi non si tratta certo di abbassare la guardia o assumere un atteggiamento passivo di fronte alle “grane” di questo nostro mondo. Si tratta piuttosto di ritrovare ritmi di vita più sostenibili, per l’uomo come per l’ambiente. La proposta e il richiamo che ci rivolge infatti questa onlus è di “riflettere sui ritmi frenetici e le pratiche a “tutta velocità” che ogni giorno espongono a stress le persone e provocano danni all’ambiente, evitabili con stili di vita più sostenibili e rilassati.”
“Niente ci appartiene, solo il tempo è nostro” ammoniva Seneca ed è il motto che compare nella pagina web “Vivere con lentezza”. Merita davvero dargli un’occhiata, penso che adotteremo qualcuna delle idee proposte e la porteremo con noi, nella borsetta, nello zaino o nel portafoglio, per tirarla fuori al momento opportuno.
Piena di umorismo e di verità la sezione intitolata “i comandalenti”, volete un anticipo?
Ecco: “ Quando è possibile, evitiamo di fare due cose contemporaneamente come telefonare e scrivere al computer…se no si rischia di diventare scortesi, imprecisi e approssimativi.”
Ce ne sono anche per la cucina, come ad esempio questo: “E’ scientificamente provato che l’acqua non bolle prima se continuiamo a osservarla: quindi senza fretta appassioniamoci alla preparazione della nostra cenetta e apparecchiamo con cura la tavola, un fiore?”
Vi ritrovate in queste situazioni? Io sì e mi fanno davvero piacere questi “richiami”. Soprattutto perché applicandoli si capisce ancora di più quale spessore sociale possono avere. Dice bene la presentazione dell’Associazione: “Rallentare a livello individuale è il primo passo per poter vivere meglio, superare le difficoltà, vincere la paura dell’incertezza, trovare soluzioni e recuperare la fiducia nel futuro, anche in momenti di grave crisi economica come quelli che stiamo vivendo”.
A proposito: anche navigando in rete non facciamoci prendere dalla fretta… potrebbero sfuggirci molti dettagli, in un sito, un tweet, un’immagine… e sono i dettagli che fanno la differenza!

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