La fuerza de las historias

«Il pane no, costa troppo»

Una storia che ha dell’incredibile. Me l’hanno segnalata, uscita su un quotidiano, e mi è arrivata al momento giusto, cioè quando, dopo aver letto e ascoltato solo di violenza, corruzione, accuse, gretti interessi di “bandiera” e via dicendo, ti viene da esclamare soltanto: Basta!

Questa storia dunque mi ha dato tono e ancora una volta mi ha mostrato un’immagine dell’Italia che mi rende orgogliosa del mio paese e soprattutto mi fa credere che c’è speranza di futuro.

Un uomo di 54 anni viene condannato per direttissima: furto. Ha agito con la moglie, sembra; tutta una notte a rubare rame, e un bottino di … 50 euro!

Faceva il giardiniere, ma nel 2011 l’avevano licenziato perché non più in grado di sopportare i lavori pesanti; da allora l’unica entrata era la pensione d’invalidità della moglie, 250 euro. Pagate bollette e affitto, per mangiare si tenevano 50 euro, coi quali non si può andare molto lontano; compravano latte e fette biscottate, nemmeno il pane, perché “costa troppo”! Il poco oro che possedevano, l’avevano già venduto… la disperazione li aveva indotti a rubare; l’uomo col rame creava oggetti e candelabri da vendere porta a porta.

L’imprenditore che subisce l’ultimo furto – e che l’aveva denunciato in flagrante – si rende conto della situazione, che è la miseria la causa… Attraverso un quotidiano, manda un messaggio al “ladro”: gli offre un lavoro proprio lì dove ha rubato, nel cantiere, potrà tagliare l’erba nel complesso e pulire gli appartamenti. L’uomo accetta.

È accaduto in Toscana, in questi giorni.Personalmente, solo una cosa non riesco a capire: perché molti erano così sorpresi della decisione del manager?

 

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