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Il viaggio più lungo

Un’immagine indimenticabile quell’elicottero nel cielo di Roma, sorvolando il Colosseo, San Giovanni in Laterano, la via Appia… 2000 anni di storia! Un volo invece di un quarto d’ora o poco più, dalla città eterna a Castelgandolfo… Ma era solo questo? Non era forse un volo spirituale, da una «chiamata» a una «nuova chiamata», misteriosa ma pressante? E per questo lunghissimo, anni luce di distanza da colmare…

Il viaggio più lungo di Benedetto XVI, che lo portava in una nuova ‘terra’, ancora inesplorata e tuttavia non sconosciuta. E tutti noi che l’abbiamo accompagnato, i più dagli schermi dei televisori o dei computer, forse come non mai abbiamo sentito la sua vicinanza, la sua profonda umanità, così come il mistero insondabile della nuova pagina che si è aperta nella storia della Chiesa e del mondo. I giorni, i mesi, gli anni futuri col divenire della storia probabilmente a poco a poco ci riveleranno cosa ha spinto il Papa a un gesto epocale. Intanto la gente, il popolo che poteva smarrirsi e disperdersi di fronte a un atto di tale portata,  lo ha capito subito, ha capito che dietro c’è solo Amore e si è stretto attorno a Benedetto XVI con tutto l’affetto di cui è stato capace. Per questo tutto era intriso della più grande normalità.

Molti in questi giorni giorni hanno parlato dell’umiltà di questo Papa; una cosa mi ha colpito nel saluto ai cardinali il 28 febbraio; “Mi piacerebbe lasciarvi una frase…”  ha detto a un certo punto, e si è fatto da parte citando  un altro, Romano Guardini, per dire ciò che gli stava a cuore: “la Chiesa non è un’istituzione ideata e pianificata, ma è una realtà viva. Vive nel trascorerre del tempo, in divenire, come qualunque essere vivo, trasformandosi. Tuttavia, nella sua natura è sempre la stessa, il suo cuore è Cristo…” “Se penso alla piazza che abbiamo visto ieri – ha continuato Benedetto – la Chiesa è un corpo vivo… la chiesa è di Dio, di Cristo, dello Spirito… L’abbiamo visto ieri, ha ribadito. Per questo, è altrettanto vera ed eloquente un’altra celebre frase di Guardini: ‘la Chiesa si risveglia nelle anime’.”

Mi piace allora pensare che negli occhi di Joseph Ratzinger sia rimasta e continui ad accompagnarlo l’imamgine di quella folla viva e vibrante, sotto il balcone di Castelgandolfo, che lo salutava con un “Ciao Papa!”

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