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“Pace: Ponte Avente Comuni Estremità”

È il tweet con cui una sedicenne ha vinto il premio Nobel per la Pace dei ragazzi, un concorso indetto da poco dall’Unione Europea col titolo “Peace, Europe, Future”. Si chiama Elena Nicoletta Garbujo, vive a Novate Milanese e frequenta il liceo scientifico; la sua frase è un acrostico: “Pace: Ponte Avente Comuni Estremità”. Mi ha colpito la spiegazione di Elena di come le è nata l’idea: “Sono riuscita a trovare le frase giusta quando ho smesso di pensare al concorso e ho cominciato a immaginare che cosa significasse per me la parola pace; nella testa hanno preso forma due persone: uguali ma distanti, l’acqua in mezzo. Ho pensato a un ponte che le unisse perché un ponte si costruisce, è qualcosa che non si crea da solo, occorre la volontà degli uomini per realizzarlo. Così la pace”.

Semplicità e concretezza; un’immagine vincente, quella di un ponte; chiarezza di idee: occorre la volontà, per costruire un ponte, così come per costruire la pace. Elena vede un futuro. Credo siano tanti i giovani come lei, più di quanti immaginiamo. Non stiamo a guardare, incoraggiamoli, diamogli spazio, perché se lo meritano. Devono trovare attorno a sé un clima in cui far crescere i propri ideali, coltivare i sogni per il domani. Devono avere una famiglia dove imparano a voler bene, una scuola dove scoprono che i compagni ti arricchiscono con la loro amicizia, una società dove nessuno è straniero o diverso. Forse allora non crescerebbero altri Adam Lanza…

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