“Il vento soffia dai monti e spazza la terra, la purifica. Ogni luogo, per quanto martoriato dalla storia, possiede una propria ricchezza. Vogliamo essere catalizzatore di quelle ‘energie’ che faticano ad emergere. Mettiamo in relazione le comunità locali. Con loro apriamo nuove prospettive, pensiamo e realizziamo uno scenario futuro che chiamiamo “progetto”.”
Il “vento” ha soffiato nel 2003 su un gruppo di persone accomunate dall’esperienza nei campi profughi palestinesi. L’anno dopo organizzano in Italia il primo “Campo della Pace”, un’esperienza di condivisione multiculturale tra bimbi del campo profughi di Shu’fat e di Rozzano (MI). Nel 2005 I primi interventi in Palestina e Mozambico.
Ma è nel 2006 che nasce la onlus Vento di terra, dove, partendo dall’esperienza comune, si vogliono sperimentare percorsi innovativi: “Lavoriamo in territori di frontiera e intendiamo la cooperazione allo sviluppo come una relazione complessa tra pari. Proponiamo un’idea di sviluppo di comunità legata al concetto di crescita sociale, economica e culturale.
La frontiera, solitamente associata alla discontinuità, è per noi luogo di osmosi, scambio e crescita. Luogo dove la ‘differenza’ diventa valore. Il “limes” (limite) è in realtà dentro di noi; superarlo presuppone disponibilità, passione e ricerca. Superarlo significa costruire ponti, insieme.”
Il 2009 è un anno decisivo: si concretizzano due progetti importanti, complessi e innovativi, nei territori occupati palestinesi. Nel 2010, dopo il terremoto ad Haiti, Vento di terra si fa presente anche l¡i. Nascono progetti anche in Mozambico… “Operiamo unendo le energie “al di qua e al di là del mare” per diffondere una cultura di pace. E lo facciamo costruendo scuole, incoraggiando l’imprenditoria sociale e promuovendo servizi per donne e minori.”
In Italia intanto cresce con gli anni la rete di supporto, localizzata principalmente in Lombardia e nel 2010 il Ministero degli Affari Esteri riconosce Vento di terra come ong. Il 2011 nasce il primo progetto nella Striscia di Gaza per il Programma Emergenza MAE, rivolto alla comunità beduina. È di pochi giorni fa un servizio realizzato dalla TV panaraba Al Arabiya sull’asilo che sfrutta l’energia solare per vivere: L’asilo baciato dal sole a Gaza.
“Cerchiamo compagni di strada, disponibili a condividere risorse e obiettivi. Difendiamo senza condizioni i diritti dei più deboli e l’equilibrio del nostro pianeta.”
Dunque, qualche lembo di terra cambia, se ascoltiamo il vento che continua a soffiare….