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I Was There, Yo estuve aquí, Io c’ero, Я был здесь, ’’أنا كنت هنا‘‘

È lo slogan, il motto della Giornata Mondiale Umanitaria 2012 che si celebra ogni 19 agosto, una data scelta per ricordare l’anniversario dell’attacco al quartier generale delle Nazioni Unite a Bagdhad nel 2003 in cui persero la vita 22 membri dell’ONU. Non si limita però a una celebrazione; la campagna  di quest’anno non solo vuol rendere omaggio a chi ha perso o rischia la vita per aiutare chi è in difficoltà, ma invita ogni cittadino del mondo, in qualunque angolo del pianeta si trovi,  a lasciare la sua impronta facendo qualcosa di buono per un’altra persona. «Io c’ero», dovremmo poter dire, con semplicità e verità. Come lo dicono migliaia di operatori umanitari.

Stamattina ho letto quattro storie nel sito del WPF – Programma Alimentare Mondiale: Sungval,  Vicecapo dell’ufficio della Programmazione degli Aiuti, in  Afghanistan, sopravvissuta ad un atterraggio di emergenza, in Afghanistan, in un aereo con il parabrezza incrinato; Ndeley che da Dakar coordina l’approvvigionamento di cibo per le operazioni del WFP nei 19 paesi dell’Africa occidentale; Anwar che nella regione di Swat, nel nord del Pakistan supervisiona le attività del WPF nella zona; Héctor, guatemalteco che si occupa di valutare la sicurezza alimentare e nutrizionale e convertire queste informazioni in mappe. Li trovate a questo link:

Operatori umanitari: 4 storie di chi lotta contro la fame

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Cousin recuerda a los héreos caídos en el Día Mundial Humanitario

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