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«Recita bene la tua parte…

Sembrano di oggi le parole della Signora Reece in «Antologia di Spoon River»: “Mio marito non ebbe ai niente a che fare col crollo della banca – era solo un cassiere. Il crac fu colpa del presidente, Thomas Rhodes, e del suo fatuo figliolo senza scrupoli. Però mio marito fu spedito in prigione, e io restai sola con i figli, a nutrirli e vestirli e istruirli. E lo feci e li avviai nel mondo tutti lustri e robusti, e questo grazie alla saggezza di Pope, il poeta: «Recita bene la tua parte, in questo consiste l’onore”.

Prevaricazioni, prepotenze che travolgono i più deboli mentre i più forti (o furbi) riescono sempre a sgusciarne fuori, protetti politicamente e magari con salvacondotti finanziari… inganni e soprusi sono vecchi quanto il mondo e appartengono  a un mondo vecchio.

La signora Reece però, nelle poche parole con cui riassume la sua vita, è più sferzante e alternativa di qualunque corteo di protesta, sotto qualunque bandiera. Si mette  a lottare, da sola, senza piagnistei e ribellioni, e non rinuncia ad affermare in pieno la sua dignità. Continua a recitare bene la sua parte, quella che lei e solo può interpretare. Non è facile, ma ha la forza di perseverare perché una luce interiore la sostiene, la «saggezza di un poeta»: recita bene la tua parte, in questo consiste l’onore.

Stamattina, mi sale dal profondo un senso di gratitudine per le innumerevoli «signore Reece» (donne e uomini) che sostengono il mondo, sconosciuti e silenziosi eroi quotidiani grazie ai quali il nostro martoriato pianeta ancora non è rimasto completamente al buio. Mi fanno guardare con occhi diversi la realtà, mi danno coraggio, mi trasmettono la voglia di essere migliore.

Grazie del suo consiglio, signora Reece, se permetto lo faccio mio e lo propongo qui: «A questa generazione vorrei dire: imparate a memoria qualche verso di verità o bellezza. Vi potrà servire una volta nella vita.»

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